giovedì, ottobre 28, 2010

Rapporto Italia del riciclo 2010

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Studio annuale "L'Italia del Riciclo", il Rapporto promosso da FISE Unire (l'Associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del recupero rifiuti) e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile

La crisi economica ancora morde e fa sentire i suoi effetti infausti anche nel settore del riciclo rifiuti.
Lo mostrano i dati dello studio annuale di Fise-Unire, presentato oggi a Roma, che quest'anno cambia nome: dall'Italia del recupero diventa, infatti, Italia del Riciclo.

Il rapporto, che si è avvalso nella sua redazione della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, parla chiaro e sottolinea che la recente crisi dei mercati internazionali ha prodotto un duplice effetto sul settore del riciclo e recupero dei rifiuti: la contrazione in termini assoluti dei quantitativi gestiti e l'accelerazione dello spostamento del baricentro economico verso i Paesi emergenti, soprattutto la Cina.

Il primo effetto viene ricondotto alla flessione della produzione e quindi anche della domanda di materie prime ricavate dai rifiuti; il secondo alla ricerca di nuovi sbocchi di materie prime seconde che, comunque, dal settore del riciclo vengono prodotte, anche se in calo.

Considerando i 6 principali flussi di materiali (rottami ferrosi, alluminio, carta, legno, plastica, vetro) destinati al riciclo alla fine del 2009 si è registrata una consistente flessione dei flussi pari al 24,7% (da 31,88 milioni di tonnellate a 24 milioni di tonnellate).

Una riduzione che si è registrata particolarmente per l'impiego dei rottami ferrosi, che è diminuita di circa 6,7 milioni di tonnellate (-34,4% sul 2008) dovuta principalmente al forte calo della produzione siderurgica. Considerando che quasi la metà (più del 40%) dell'attuale produzione mondiale di acciaio deriva da materiale riciclato è evidente quindi come il crollo dell'economia globale nel biennio 2008-2009 abbia portato anche in Italia come negli altri paesi industrializzati, alla contrazione della domanda e della produzione di prodotti siderurgici, con la conseguente riduzione dei consumi di materie prime e di rottame ferroso.

Anche l'alluminio avviato al riciclo nel 2009 è calato del 27,9%; così come -recita il rapporto - è in calo il riciclo degli altri materiali: del 10,8% quello della carta, del 4,4% quello del legno, del 9,9% quello stimato della plastica e del 3,2% quello del vetro.

Il settore degli imballaggi, in particolare, registra rispetto al 2008 e in termini assoluti, una riduzione del 4% delle quantità avviate al riciclo e la causa è addotta alla diminuzione dei consumi e degli imballaggi utilizzati.

I settori che hanno visto i maggiori valori negativi risultano quelli dell'alluminio e del legno che registrano rispettivamente il -19% e il -16%. Un dato, che preso invece in termini relativi, ovvero il riciclo effettuato rispetto all'immesso al consumo- secondo quanto rilevato dal rapporto-ha fatto registrare un tasso di riciclaggio degli imballaggi in crescita anche nel 2009 rispetto al 2008. L'unica eccezione per l'alluminio che cala anche in termini relativi dello 0,8%

L'impatto della crisi negli ultimi due anni è stato, quindi, rilevante nel comparto del riciclo, anche se - ha commentato il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi « un settore cruciale della green economy, come quello del riciclo dei rifiuti, non solo regge, ma riesce a fare passi in avanti significativi» riferendosi al fatto che nonostante siano calati i quantitativi trattati in assoluto, tutti i settori (ad eccezione dell'alluminio) hanno visto aumentare le percentuali di riciclo sull'immesso al consumo con risultati, in alcuni casi, vicini all'80% (carta e acciaio).

La domanda interna di materia prima seconda appare però diminuita in tutti i settori stando ai saldi import-export registrati per tutti i materiali.
Fatta eccezione per la carta da macero, l'Italia è ancora importatrice di materiali destinati al riciclo per circa 6 milioni di tonnellate ma il saldo negativo del commercio estero di tali materiali nel 2009 è calato di ben il 60,5%, passando da 6,17 milioni di tonnellate a 2,44 milioni di tonnellate.

In tutti i settori quindi sono ridotte le importazioni e aumentate invece le esportazioni, rivolte soprattutto verso il mercato asiatico, e favorite - dice il rapporto- dai bassi costi di trasporto dei materiali, dall'effetto dumping (in particolar modo in Cina) e in alcuni casi dall'insufficienza dei mercati interni.

Per la carta da macero, di cui l'Italia è divenuta ormai da qualche anno esportatrice netta, si conferma anche per il 2009 una crescita del 23% delle quantità esportate che hanno sfiorato 2 milioni di tonnellate.

«Il settore del recupero dei rifiuti, anche da un punto di vista strategico e di politica industriale, è sempre più un punto di forza dell'economia nazionale» ha evidenziato Corrado Scapino, presidente di Unire.
«Nonostante la contrazione della produzione e della domanda interna, che ha avuto inevitabili riflessi negativi anche sui volumi riciclati - ha continuato Scapino - le raccolte sono in crescita e i tassi di riciclo (già elevati) si avvicinano sempre più ai picchi di eccellenza europei».

Un commento positivo che fa anche Edo Ronchi quando evidenzia che «Questo Rapporto sull' Italia del riciclo, ci fa vedere che non c'è solo la crisi dei rifiuti di Napoli, ma che esiste ormai in questo Paese una vasta attività di riciclo dei rifiuti che, in non pochi settori, è fra le più avanzate d'Europa».
Ma c'è un ma.

«Per poter compiere quel salto di qualità necessario ad uscire definitivamente dalla crisi- ha sottolineato il presidente di Unire - le aziende devono vedere affiancati i propri sforzi da un reale impegno del Governo per un sistema davvero efficiente sotto diversi aspetti: quello della concorrenza nel mercato (in particolare tra soggetti pubblici e privati), quello della semplificazione delle norme e delle procedure, in una parola, quello della convenienza a investire in tecnologie e rimanere in Italia. Altrimenti si corre il rischio che, come è avvenuto per altri settori economici, anche il riciclo si sposti all'estero, in particolare nelle economie emergenti, sottraendo occupazione e risorse attualmente impiegate nel nostro Paese».

Scarica il rapporto L'italia del Riciclo 2010

Fonte: Greenreport

martedì, ottobre 26, 2010

“Sosteniamo” il futuro! Basta un’ idea


Sei un fan della sostenibilità ambientale? Sei convinto che il futuro della nostra società non possa prescindere da una maggiore attenzione e da un maggior rispetto verso l’ambiente? Hai in mente un progetto innovativo per sviluppare pratiche di sostenibilità ambientale ma ti mancano i fondi per realizzarlo? Questo è il concorso che fa per te. Accade Domani, il venture capital dell’Associazione Italia Futura, lancia la seconda edizione del concorso “Idee Verdi per il Futuro”, con l’obiettivo di promuovere progetti incentrati sullo sviluppo di tecnologie e di pratiche per la sostenibilità ambientale...continua su enviinfo

Normativa, casi di studio e nuove opportunità per le plastiche da riciclo a contatto con alimenti

22 ottobre - Milano: nel corso convegno organizzato da Federazione Gomma Plastica e IPPR si è parlato del regolamento CE 282/2008, che norma l'utilizzo di plastiche rigenerate negli imballaggi alimentari, del nuovo decreto 113 del maggio 2010 che apre al PET rigenerato il ricco mercato delle bottiglie per acque minerali e della nuova norma UNI 10667-1, con i conseguenti riflessi sul Sistri....continua sul sito plasticaverde.eu

La gestione dei rifiuti in Emilia Romagna - Report 09

La gestione dei rifiuti in Emilia Romagna - Report 09 (scarica)

sabato, ottobre 02, 2010

Sistri: l’operatività effettiva parte dal 1° gennaio 2011

Sulla Gazzetta ufficiale di oggi, 1° ottobre 2010, sarà pubblicato il Dm che il Ministero dell'ambiente ha predisposto con riguardo alla proroga del Sistri. La Gazzetta ufficiale sarà on line sul suo sito ufficiale in serata.

Il Dm argina due problemi:

1) le molte difficoltà di distribuzione dei dispositivi elettronici;

2) la imprescindibile necessità degli addetti delle singole imprese di familiarizzare con il sistema.

Il Dm si compone di soli due articoli. Solo l'articolo 1 reca previsioni dispositive.

La proroga disposta dal decreto si articola in questi termini:

* da oggi I ottobre 2010 il Sistri è operativo; questo significa che chi è in possesso dei dispositivi elettronici, deve iniziare ad usarli;
* il termine entro il quale completare le procedure di ritiro dei dispositivi elettronici è stato prorogato dal 12 settembre al 30 novembre 2010 (allegato IA, punto 5, Dm 17 dicembre 2009);
* il termine fino al quale continuare ad usare i formulari ed i registri di carico e scarico, insieme al Sistri, è stato prorogato dal 1° novembre al 31 dicembre 2010, affinché per le aziende e i loro addetti sia possibile verificare la piena funzionalità del sistema.

Questo significa che la fase sperimentale si allunga da uno a tre mesi per tutti, cioè sia per chi oggi, 1° ottobre 2010, è in possesso dei dispositivi sia per chi, invece, oggi, ancora non li ha.

Solo in questo modo era possibile assicurare la piena funzionalità del Sistri.

Tutto questo significa che, sotto il profilo formale, il sistema parte oggi, venerdì 1° ottobre 2010 ma, sotto quello sostanziale, tutto decorre dal 1° gennaio 2011.

Il nuovo decreto risponde così alla necessità di consentire il completamento della fase di configurazione e di consegna dei dispositivi elettronici (chiavette Usb, apparecchiature di monitoraggio per discariche e inceneritori e, per i soli trasportatori, black box). I problemi, ad esempio, che i trasportatori stanno vivendo in questi giorni per la configurazione delle black box sono fin troppo noti.

La tracciabilità dei rifiuti è possibile ed effettiva solo se tutti i protagonisti della transazione sui rifiuti (produttore/detentore, trasportatore e destinatario) sono in possesso dei dispositivi elettronici. Fino a quando questo non accadrà è necessario che questi nuovi sistemi convivano con i "vecchi" registri di carico e scarico e i formulari.

Nell'ultimo punto della parte motiva (preambolo) del nuovo decreto è presente una importante affermazione: durante i tre mesi di sperimentazione (cioè fino al 31 dicembre 2010), "le fattispecie sanzionabili restano esclusivamente quelle relative alla violazione" degli obblighi previsti dagli articoli 190 e 193, Dlgs 152/2006 (relativi a registri e formulari). Quindi, le sanzioni per il Sistri si applicheranno dal 1° gennaio 2011. Le sanzioni sono quelle presenti nello schema di decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2008/98/Ce sui rifiuti che sta ultimando il suo iter formativo.

L'affermazione è importante e ha il sapore di una sorta di impegno alla sua traduzione normativa all'interno di tale decreto legislativo "in itinere".

di *Paola Ficco Giurista ambientale
Docente universitario Direttore responsabile di "Rifiuti - Bollettino di informazione normativa", Responsabile coordinamento attività legislativa "Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile"

Fonte: Greenreport

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