sabato, novembre 20, 2010

"La Gente non deve sapere"... Il procuratore Mancuso si autosmentisce su Terzigno!

Il Procuratore Paolo Mancuso, nell’audizione parlamentare del 5 ottobre scorso, parla di “grave pericolo di infiltrazioni per la discarica Sari”, sostiene che “purtroppo non si può chiudere” solo a causa dell’emergenza, spera che “non si diffonda la notizia tra la popolazione”….

Comunicato del MOVIMENTO DIFESA DEL TERRITORIO AREA VESUVIANA

Di questa documentazione siamo venuti in possesso solo ora e la stiamo leggendo nei consigli comunali in cui amministratori pavidi "giustificano" il loro grave passo indietro e la revoca delle ordinanze anti-sversamento con il procedimento del procuratore di Nola Paolo Mancuso verso il sindaco di Terzigno. Ma abbiamo le prove che sulla discarica Sari Mancuso si è autosmentito in poche settimane in maniera incredibile!! _

Naturalmente Mancuso nell’audizione parla ancora del periodo di gestione Asia, ma se c’erano “gravi probabilità di infiltrazione nei suoli”, come fa poi un mese dopo a escludere collegamenti tra la discarica e l’inquinamento delle falde profonde che è emerso drammaticamente dalle analisi, o a garantire che continuando a sversare sopra non si aumentino i danni!?
Ognuno giudichi con la sua testa!

IN ALLEGATO L’AUDIZIONE INTEGRALE del Procuratore di Nola Paolo Mancuso su Acerra e Terzigno in Commissione Parlamentare il 5 ottobre 2010.

Audizione del Procuratore Mancuso alla Commissione Parlamentare su Acerra e Terzigno

In essa testualmente a pag. 19, su domanda dell’on.Paolo Russo sulla malagestione da parte di Asia della cava Sari, il procuratore Mancuso
afferma:

“…Se si riferisce a cava Sari, abbiamo una situazione in cui la provincia di Napoli, nella persona del dirigente, ingegnere Celano, è riuscita a entrare e a fare delle verifiche soltanto perché accompagnata da noi nel maggio scorso e ha trovato una serie di inadempienze anche abbastanza gravi e significative per quanto riguarda il pericolo di infiltrazione nel terreno di reflui, di percolati vari e così via.”

E’ lo stesso procuratore che pochi giorni fà, di fronte a indagini ambientali che rivelavano la presenza di forte inquinamento da metalli pesanti addirittura a centinaia di metri di profondità nei pozzi intorno alla discarica Sari, ha denunciato il sindaco di Terzigno per l’ordinanza che fermava gli sversamenti nella Sari, asserendo in conferenza stampa che non c’erano pericoli, che non c’erano collegamenti tra la Sari e il pesantissimo inquinamento, che non c’erano infiltrazioni..!! Sulla base di cosa l’onorevole Mancuso si autosmentisce così clamorosamente!!?

Sempre a pag. 19 Mancuso spiega le ragioni di tanta impotenza col solito ricatto dell’emergenza, affermando: “in realtà, noi viviamo, come sistema di controlli, una condizione di particolare fragilità: manca in questo settore l’ordinaria aura di timore reverenziale, perché è molto più forte dall’altra parte la consapevolezza della nostra impotenza a intervenire con gli strumenti ordinari - che qualche volta sono anche significativi, rigidi, impositivi – per non interferire con l’ordinario funzionamento di un sistema già così provato”.

Viene poi secretata, su sua richiesta, la parte di audizione in cui si parla delle preoccupazioni sull’apertura di Cava Vitiello (!!).

A questo punto la on. Castiello afferma: “…la stessa ASIA sta gestendo Terzigno e noi tutti sappiamo in quale modo, forse vergognoso, gestisce la discarica. Dobbiamo chiederci chi si può attivare così da evitare che i danni siano sempre gli stessi: danni ambientali, inquinamento ambientale e conseguentemente danni alla salute dei cittadini. A questo punto c’è veramente da chiedersi se anche le istituzioni non debbano intervenire, per evitare che avvenga quello che noi tutti sappiamo. Sappiamo ,infatti, cosa succede ed in che modo vengano gestite certe cose…”

E il procuratore Mancuso (a pag 22) risponde: “devo dirle che, in una situazione normale, a una azienda che produce inquinamento e che non risponde alle sollecitazioni e alla messa in mora rispetto agli adempimenti che la legge prevede come indispensabili agli adeguamenti e alla messa a punto degli impianti, le forze di polizia e l’autorità giudiziaria rispondono con il blocco della produzione e con il sequestro dell’impianto. questo è impensabile.” cioè la sari dovrebbe essere chiusa ma “è impensabile” per l’emergenza rifiuti… e più in basso aggiunge: “io spero che di tutto questo non venga a diffondersi notizia nella cittadinanza. lei sa quale densità di abitanti, insieme ad altri insediamenti produttivi altrettanto inquinanti, vive in quel posto. è, quindi, una situazione che seguiamo con grande preoccupazione” !!!

Insomma Mancuso dice che la Sari è stata gestita malissimo da Asia, che ci sono con ogni probabilità infiltrazioni nel sottosuolo , che dovrebbe essere chiusa ma non si può per l’emergenza rifiuti (e chi gli da l’autorità di soprassedere sulla nostra salute…!?) e infine che spera che “queste notizie non si diffondano tra la popolazione”

E questo è lo stesso procuratore che pochi giorni fa ha escluso qualunque collegamento tra la Sari e l’Inquinamento… Ora ci spieghiamo perchè ha denunciato il sindaco per interruzione di pubblico servizio, ma né lui, né il Prefetto si sono assunti la responsabilità di revocare l’ordinanza, lasciandone l’incombenza ai sindaci adeguatamente intimiditi dalle loro pressioni istituzionali. Che vergogna!!

Qualcuno finalmente ci dica, sui media, nelle Istituzioni, dappertutto, se la Repubblica italiana prevede anche la tutela della salute delle popolazioni vesuviane o è un bene “sacrificabile”!? Noi pensiamo di no e perciò come cittadini continueremo a resistere!

Per altro, nella restante parte dell’audizione, MANCUSO ESCLUDE INFILTRAZIONI CAMORRISTICHE NELLA PROTESTA, DISPIACENDOSI SE QUESTO DELUDE LA COMMISSIONE (…!??) e spiegando che non c’è nessun indizio in tal senso e che LA CAMORRA VESUVIANA HA INTERESSE A FAR FUNZIONARE LE DISCARICHE (!!) . Informa la Commissione che NELLE RILEVAZIONI SULL’INQUINAMENTO DELL’INCENERITORE DI ACERRA molti valori sono fuori norma e una serie di valori fondamentali, come il mercusio emesso, non sono mai stati rilevati….Champagne!!

SU CHIAIANO ricorda che il contrasto alla protesta era stato più determinato perchè “c’era una decisione politica forte”… mentre ora aspetta indicazioni per capire quali strumenti di indagine utilizzare sulla prevedibile risposta di protesta… (eravamo al 5 ottobre)

Fonte: InsuTv

giovedì, novembre 18, 2010

Rifiuti, l'Italia approva il decreto e recepisce la direttiva europea

L'Italia ha approvato oggi il decreto legislativo che recepisce la "Direttiva rifiuti" della comunità europea, appena prima del termine previsto dall'Ue stessa, fissato al 24 novembre.

Tra le novità fondamentali del decreto, che approofondiremo nei prossimi giorni, il ministero segnala l'individuazione di strumenti che consentiranno di ridurre «l'uso di risorse naturali vergini attraverso l'utilizzo di materie prime secondarie derivanti dai rifiuti e introducendo una vera e propria definizione di sottoprodotto, immediatamente applicabile e meno restrittiva di quella prevista dalla legislazione vigente. In tale contesto, ad esempio, saranno stabiliti i criteri con i quali il combustibile derivato dai rifiuti (Cdr) potrà essere considerato una materia prima secondaria e non più un rifiuto, fatto che consentirà di recuperare indubbi ed evidenti vantaggi di ordine ambientale ed economico, quali la CO2 risparmiata e la produzione di energia elettrica. Le materie prime secondarie ed i sottoprodotti costituiranno gli strumenti base per la creazione della società del riciclo e del recupero auspicata dall'Unione Europea».

Altra innovazione contenuta nel provvedimento è l'individuazione degli obiettivi di riciclaggio da raggiungere entro il 2020, riguardanti determinati flussi di rifiuti quali la carta, i metalli, la plastica e il vetro, che consentirà di chiudere il ciclo di vita dei materiali e reintrodurli nuovamente nel settore economico di produzione e consumo; «per raggiungere tali obiettivi, la raccolta differenziata costituirà uno dei principali strumenti utilizzabili, anche se non l'unico» si legge nel comunicato stampa del ministero, che appunto sorvola sugli altri strumenti, senza quali però la rd risulta non finalizzata: ovvero la realizzazione di impianti di riciclo e poi la creazione di un mercato di sbocco per i ri-prodotti fatti in materiale riciclato.

Il decreto sembra abbia posto attenzione anche alla diminuzione della produzione dei rifiuti, che sempre leggendo il comunicato del ministero sarà attuata «attraverso lo strumento della prevenzione dei rifiuti, sia con disposizioni vincolanti che con strumenti programmatici, quale la predisposizione dei programmi di prevenzione».

Infine, non manca un accenno al Sistri. La normativa comunitaria richiede l'adozione delle misure necessarie affinché la produzione, la raccolta, il trasporto, lo stoccaggio e il trattamento dei rifiuti pericolosi siano eseguiti in condizioni tali da garantire la protezione dell'ambiente e della salute umana, ivi comprese misure volte a garantire la tracciabilità, dalla produzione alla destinazione finale, dei rifiuti pericolosi.

In tale ambito, spiega la nota ministeriale «si collocano anche le norme contenute nel decreto relative alla tracciabilità dei rifiuti, che permetterà di conoscere non solo in tempo reale le quantità e tipologie di rifiuti generati in Italia e nelle varie regioni, ma anche la gestione e i movimenti dei rifiuti stessi. E' stato, inoltre, approntato un sistema sanzionatorio che, in ossequio a quanto richiesto dalla direttiva comunitaria, sia uno strumento efficace sia per la prevenzione che per la repressione dei reati ambientali legati alla gestione dei rifiuti»

Fonte: Greenreport

martedì, novembre 02, 2010

Campania. Emergenza permanente e tecnica dello scempio


Bertolaso continua a ripetere che le discariche del napoletano sono a norma. È vero, ma si riferisce alle norme fatte da lui. Ecco come il governo ha derogato le leggi per gestire e non risolvere l’emergenza `monnezza`. I nomi dei responsabili e degli uomini fidati del capo della Protezione Civile. Il sistema di gestione dell`emergenza permanente.

Un articolo di Manuele Bonaccorsi - Left Avvenimenti tratto dal sito
http://www.terrelibere.org/

La discarica di cava Vitiello è contenuta in una legge dello Stato», ripetono il governo, Guido Bertolaso, i dirigenti delle forze dell`ordine che la scorsa settimana hanno imposto con la violenza il passaggio degli autocompattatori diretti alla discarica Sari di Terzigno. E la legge, dicono, va fatta rispettare. La legge in questione è la 123 del 2008, ossia la conversione del decreto 90 del 2008 recante “Misure straordinarie per fronteggiare l`emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile`. È il decreto varato nel primo Consiglio dei ministri dell`attuale governo Berlusconi, che nomina Guido Bertolaso commissario straordinario.

Ed è un decreto la cui sostanza è un lasciapassare alla violazione della legge. Ha permesso per due anni – e permette tuttora secondo il governo - alla Protezione civile di sospendere l`applicazione di molte importanti leggi dello Stato. A rileggerlo, alla luce di quanto avvenuto in questi giorni, si ha la sensazione di trovarsi in un mondo al contrario, dove chi protesta contro lo Stato chiede solo e semplicemente il rispetto della legge, e le forze dell`ordine arrivano sul territorio come fossero scagnozzi armati di un boss, per permettere allo Stato di versare rifiuti dove e come li versava in questi territori la camorra. È la stessa logica che la Protezione civile ha applicato in questi anni nei grandi eventi, quelli della “cricca` smascherata dalla magistratura, o sul terremoto de L`Aquila.

Leggi sospese e superpoteri all`uomo della provvidenza. Che incurante di inchieste giudiziarie e ombre, torna in Campania come salvatore della patria. Portando con sé anche alcuni uomini che furono al suo fianco nei più “chiacchierati` affari della Protezione civile: le new town de L`Aquila e il G8 della Maddalena. Solo che in questo caso si rischia di avvelenare un`intera regione, un parco naturale, zone densamente abitate. Lo Stato avvelena come faceva la camorra. Lo Stato sospende l`applicazione delle leggi, proprio come ha sempre fatto l`antistato della criminalità organizzata. Chi a Boscoreale, la scorsa settimana, ha bruciato una bandiera italiana suscitando lo sdegno dei telegiornali di regime, non ha fatto altro che dare sostanza a quanto avviene da anni in Campania.

DEROGHE

Il decreto 90 del 2008, all`articolo 18, contiene un lungo elenco di 43 leggi e decreti regionali e nazionali la cui applicazione è sospesa. Elenco che vale - dice il decreto - «in via non esclusiva». Poiché «il Sottosegretario di Stato (cioè Bertolaso, ndr) e i capi missione sono autorizzati a derogare alle specifiche disposizioni in materia ambientale, igienico sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali». Nel lungo elenco saltano la legge Bucalossi sull`edificabilità dei suoli; i poteri assegnati nel lontano 1977 agli enti locali (dpr 6161/1977); la legge Galasso, che nel 1985 introduce nell`ordinamento italiano i vincoli paesaggistici e include tra questi «i parchi e le riserve nazionali o regionali».

Buona parte delle dieci discariche previste dal decreto 90 si trovano infatti in zone sottoposte a vincoli naturalistici. Il decreto quindi si premura di tagliare con un colpo d`accetta buona parte della legge quadro sulle aree protette (394/1991) compreso l`articolo 3 che vieta «qualsiasi mutamento dell`utilizzazione dei terreni e quant`altro possa incidere sulla morfologia del territorio, sugli equilibri ecologici, idraulici e idrogeotermici e sulle finalità istitutive delle aree protette». Vengono sospesi i regolamenti degli Enti parchi con tutte le loro prescrizioni e l`obbligo di chiedere loro i nulla osta per ogni intervento. Salta anche la legge quadro sulle aree protette, del 1991, e il dpr del 5 giugno 1995 che istituisce il Parco nazionale del Vesuvio, il quale all`articolo 4 vieta «l`apertura di nuove miniere e discariche per rifiuti solidi urbani ed inerti».

Poi viene cancellato ogni controllo sulle decisioni del supercommissario: con la deroga alla legge 481 del 1995 s`imbavagliano le authority che sorvegliano i servizi di pubblica utilità. Viene sospesa la legge sulla trasparenza (n. 241/90) che sancisce il diritto di accesso agli atti della pubblica amministrazione. Sospensione che si somma con l`apposizione del marchio di «sito di interesse strategico militare» in tutte le discariche e sull`inceneritore di Acerra. Ai siti non possono accedere neanche i sindaci. Cancellate con un colpo di penna le più importanti norme in tema di salute e ambiente, gran parte delle quali nascono come applicazione di precise direttive dell`Unione europea. Il decreto legislativo del 13 gennaio 2003, n. 36, applicativo della legge Ronchi sui rifiuti, ad esempio.

Compreso l`articolo 7, il quale recita: «I rifiuti possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento (…)
. Nelle discariche per rifiuti non pericolosi possono essere ammessi i seguenti tipi di rifiuti: rifiuti urbani, rifiuti non pericolosi che soddisfino i criteri di ammissione previsti dalla normativa vigente». Cancellato anche il decreto del ministero dell`Ambiente del 3 agosto 2005 recante «criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica», compreso l`obbligo per i gestori della discarica stessa di «sottoporre ogni carico di rifiuti a ispezione prima e dopo lo scarico e controllare la documentazione attestante che il rifiuto è conforme ai criteri di ammissibilità» (articolo 4); e l`articolo 6 che impone, per i rifiuti conferiti in discarica, «una concentrazione di sostanza secca non inferiore al 25 per cento».

E ancora, spariscono le «norme in materia ambientale» (decreto legislativo 152/2006), compreso l`articolo 178 («i rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell`uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all`ambiente»); il 182 («lo smaltimento dei rifiuti è effettuato in condizioni di sicurezza e costituisce la fase residuale della gestione dei rifiuti») e il 208 che impone l`autorizzazione della Regione per la costruzione di nuove discariche.

Saltano poi il Codice dei beni culturali e del paesaggio, compreso l`articolo 20, il quale prevede che «i beni culturali non possono essere distrutti, deteriorati o danneggiati», e il decreto 81 del 2008 su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nella parte che specifica gli «obblighi dei datori di lavoro». Nelle dieci discariche previste dal decreto, inoltre, è indicato «alla stregua delle previsioni derogatorie» che si possano smaltire rifiuti caratterizzati da alcuni codici europei di identificazione dei rifiuti. Val la pena controllarli sul formulario: tra quelli non pericolosi ci sono: 19.12.12 (altri rifiuti derivanti dal trattamento meccanico), 19.05.01 (parte di rifiuti urbani e simili non compostata), 19.05.03 (compost fuori specifica), 20.03.01 (rifiuti urbani non differenziati), 19.01.12 (ceneri pesanti e scorie), 19.01.14 (ceneri leggere), 19.02.06 (fanghi prodotti da trattamenti chimico- fisici). Poi quelli “pericolosi`: 19.01.11 (ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose), 19.01.13 (ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose), 19.02.05 (fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose), 19.12.11 (altri rifiuti compresi materiali misti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose).I rifiuti 19.01.12 sono tra quelli prodotti dai camini dell`inceneritore di Acerra. Voi, se abitaste a Terzigno o a Boscoreale, o a Savignano Irpino, a Santa Maria La Fossa, a Serre, davanti agli splendidi panorami di valle della Masseria o Macchia Soprana, vi sentireste sicuri?

Fonte: Terrelibere.org

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