martedì, marzo 09, 2010

Aggiornamento sul nuovo sistema SISTRI

Dentro uno scenario che mantiene molte incertezze, negli ultimi giorni sono intervenute alcune significative novità.
Innanzitutto, il 27 febbraio (praticamente alla vigilia della scadenza per l’iscrizione dei primi soggetti obbligati al Sistri) è stato pubblicato in Gu il Dm 15 febbraio 2010 recante una proroga ai termini di iscrizione (30 giorni) e alcune importanti precisazioni riguardo le modalità di gestione previste per il nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti.

Segnaliamo che in Reteambiente.it è già disponibile – e aperto a tutti i visitatori – il testo del Dm ambiente 17 dicembre 2009, coordinato con le modifiche apportate dal Dm 15 febbraio 2010. Inoltre – ma solo per gli abbonati al servizio Osservatorio di Normativa ambientale – è consultabile un Commento dettagliato e sistematico su tutti gli aspetti operativi del nuovo scenario.

In sostanza, variano i termini di iscrizione ma non quelli di adozione e pertanto – salvo altri ripensamenti da parte del Legislatore – si conferma che il SISTRI sarà operativo a partire dal 13 luglio (per il primo gruppo) e dal 12 agosto (per il secondo), sostituendo per questi soggetti, progressivamente, le tradizionali scritture ambientali (Registri, Formulari e MUD).
Restano quindi immutate anche le preoccupazioni dei produttori e dei gestori di rifiuti: come si farà a passare dal vecchio al nuovo senza incertezze sulle modalità di compilazione? Come si potrà eventualmente correggere i dati immessi? Come si configurerà il sistema sanzionatorio in materia? Molte risposte dovrebbero giungere dal nuovo sito allestito dal Ministero dell’Ambiente (www.sistri.it), e soprattutto dall’aggiornamento del “Codice ambientale” (Dlgs 152/2006), atteso entro l’autunno.
Una cosa è certa: per operare efficacemente nel nuovo sistema informatizzato, i vari soggetti obbligati dovranno monitorare con grande cura la propria situazione prima di inserire nel Sistri i dati di gestione di cui si assumono la responsabilità.

A questo proposito ricordiamo che Edizioni Ambiente ha realizzato Gestione Rifiuti On line, un nuovo programma gestionale che opera direttamente in rete e consente – oltre alla tenuta delle tradizionali scritture ambientali – di effettuare tutti i controlli operativi e di conformità richiesti dalla gestione. Non appena sarà diffuso il Sistri, il programma fornirà gli adeguati supporti di conversione dei dati per l’immissione nel nuovo sistema. Per informazioni: Gestione Rifiuti On line.
Va segnalato inoltre che la Rivista Rifiuti – Bollettino di informazione normativa ha avviato da questo mese di marzo una nuova rubrica dal titolo “Finestra Sistri”, nella quale vengono analizzate puntualmente le questioni tecniche e interpretative che caratterizzano questa fase di rapida transizione. Per maggiori informazioni: Rivista Rifiuti

A complicare ulteriormente il quadro, queste settimane sono caratterizzate dall’interrogativo: “MUD vecchio o MUD nuovo?”. Qui è in corso un’evidente divaricazione tra previsioni di legge e situazione “di fatto”. Il sistema normativo oggi vigente dispone che il MUD 2010 (per l’anno 2009) sia fatto in riferimento al Dpcm 2 dicembre 2008 e sia quindi un MUD “nuovo”, diverso da quello applicato nel 2009 (Dpcm 24 dicembre 2002). D’altro lato, l’avvento del Sistri e il tempo sempre più esiguo a disposizione hanno indotto le principali associazioni di categoria e le stesse Camere di commercio a diffondere l’indicazione che il MUD 2010 sarà ancora quello vecchio, indicazione alla quale si stanno attenendo gran parte degli operatori implicati. Ci si augura che un tempestivo provvedimento ad hoc ponga rimedio a questa apparente violazione collettiva.

Segnaliamo, infine, che Edizioni Ambiente organizza su questo tema due seminari di formazione (a Roma, il 7 aprile; a Milano, il 9 aprile), che intendono affrontare in maniera dettagliata le modalità di compilazione e di consegna del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale, e che rivolgeranno particolare attenzione ai casi concreti sottoposti dai partecipanti. Per maggiori informazioni: Formazione sui rifiuti

Consigliamo di consultare le pagine di Reteambiente.it che offrono un monitoraggio quotidiano di quanto sta avvenendo per ciascuna delle questioni citate.

Fonte: Reteambiente.it

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